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MATERIALI ISOLANTI

Scopri tutti i materiali per isolare l’edificio, da utilizzare a seconda della destinazione, dal tipo di costruzione e dalle vostre preferenze.

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L’isolamento termico dà un rendimento sotto  forma di risparmio di spese di riscaldamento. Gli edifici a basso consumo di energia, minimizzano le dispersioni di energia, ottimizzano i guadagni energetici, offrono il massimo comfort abitativo con spese minime di gestione, ed evitano emissioni inquinanti.

Non esistono materiali isolanti “buoni” o “meno buoni”. Nella costruzione di un edificio, devono essere scelti a seconda della destinazione, dal tipo di costruzione e dalle preferenze di committenti ed architetti.

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FIBRA DI LEGNO

 

I pannelli vengolo realizzati con legno di abete rosso e pino. Sono costituiti da residui di segheria, legni frantumati e scomposti in fibre di legno fini, mediante procedimenti termici e meccanici. Le fibre fini si intrecciano e le resine naturali proprie, con l’aggiunta di allume conferiscono al pannello stabilità senza dover aggiungere altri collanti. Per rendere i pannelli resistenti all’umidità vengono addizionati, a seconda dell’uso a cui sono destinati, di sostanze come bitume, lattice, cera. Il pannello di fibra di legno è permeabile al vapore acqueo, e consente un tipo di costruzione a diffusione aperta. L’effetto termoisolante è buono (lambda = 0,04 W/mK), e per di più rispetto ad altri materiali isolanti ha una maggiore capacità di accumulo del calore che consente di ottenere un buon sfasamento, nonché smorzamento dei picchi termici.  Ha proprietà fonoisolanti buone. Classe di infiammabilità 2, infiammabile normalmente. Le materie prime sono inesauribili, pertanto disponibili per il relativo utilizzo. Il consume di energia durante la produzione è relativamente alto. L’inquinamento ambientale per effetto delle acque sporche scaricate durante la produzione viene ridotto al minimo attraverso la circolazione in circuiti chiusi. Questo materiale isolante è sostanzialmente conforme ai requisiti richiesti per un prodotto ecologico e rappresenta un’alternativa ai materiali isolanti in plastica o in fibra minerale.

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SUGHERO

 

Il sughero grezzo si ricava dalla corteccia della quercia da sughero. I pannelli isolanti in sughero vengono prodotti esclusivamente in versione espansa pura, vale a dire senza aggiunta di altre sostanze. La corteccia viene macinata, il granulato ottenuto viene poi cotto all’interno di appositi serbatoi a pressione con vapore acqueo alla temperatura di circa 370°C. Durante questo processo il sughero si espande e viene legato dalla propria resina. Il sughero ha buone proprietà termoisolanti (lambda = 0,04 W/mK) con un elevata capacità di accumulo del calore. Il sughero è in grado di accumulare una quantità di calore  maggiore  ad esempio dell’isolante in fibre minerali. I pannelli in sughero sono relativamente insensibili all’umidità. Il sughero presenta una stabilità di forma e una permanente elasticità. E’ insensibile agli insetti e ai funghi. Classe di infiammabilità 2, infiammabile normalmente. La quercia da sughero cresce nel bacino Mediterraneo, in particolare in Portogallo, Spagna e Africa nord-occidentale. Attualmente viene lavorata soltanto una parte delle risorse di sughero disponibili e le superfici vengono continuamente ampliate. La coltivazione della quercia è vantaggiosa sotto l’aspetto ecologico, in quanto favorisce anche la fauna e la flora locale. La scortecciatura viene operata circa ogni 10 anni ed è regolamentata dalle disposizioni di legge. Il dispendio di energia durante la produzione è molto ridotto.

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CANAPA

 

La canapa riesce in poco tempo a raggiungere altezze elevate ed esercita un’azione benefica al terreno. Le sostanze amare contenute, la rende particolarmente resistente ai parassiti e non è necessario utilizzare pesticidi. La fibra di canapa è estremamente resistente allo strappo e all’umidità, riesce ad assorbire umidità fino ad un terzo del proprio peso ed asciugarsi senza alcuna dispersione termica. Presenta inoltre una capacità di accumulo del calore migliore di altri materiali isolanti a base di fibre minerali. Le proprietà termoisolanti sono buone (lambda pari a 0,040W/mK) come pure la resistenza alla diffusione del vapore acqueo.Con un trattamento a base di soda, si raggiunge una classi di infiammabilità pari a 2. Le sue ottime caratteristiche consentono di utilizzare il prodotto aggiungendo poche sostanze innoque per la salute umana. In certi pannelli vengono aggiunte fibre di poliestere per garantire una certa stabilità che non consente (se non separate) di essere conferiti al compostaggio.

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VETRO CELLULARE

 

Il vetro cellulare è un materiale isolante espanso a cellula chiusa. E’ composto da vetro riciclato e da sabbia quarzosa, al quale viene addizionato carbonato di calcio, ossido ferroso, carbonato di sodio). Vengono fusi a 1250°C e si aggiunge il carbonio come propellente. Vengono poi fatte ossidare. Espandere in modo da formare delle bolle di gas, che una volta raffreddate creano le caratteristiche cellule gassose. Il vetro cellulare è stagno al vapore e all’acqua, vale a dire che non assorbe alcuna umidità. É resistente al gelo e regge bene le forti compressioni. I pannelli sono leggeri e non infiammabili, non putrescibili, e resistenti ai solventi organici e acidi. Il valore lambda varia tra i 0,04 e 0,05 W/mK. Il dispendio di energia primaria nella fase di produzione è elevato. La longevità dei pannelli si ripercuote positivamente sul bilancio energetico complessivo. Non contiene gas nocivi per l’ozono. I pannelli impediscono la penetrazione del gas radon. Lo svantaggio ecologico durante la posa, è dovuto all’utilizzo di collanti a base di bitume o emulsionati, che non consentono poi di riutilizzarlo. Il vetro cellulare puro può invece essere riciclato. A contatto delle pareti a terra, il vetro cellulare costituisce l’unica alternativa ai pannelli in plastica e presenta ottime caratteristiche di resistenza alla compressione senza deformazione.

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CELLULOSA

 

Il componente base è costituito da carta di giornale cernita, scomposta in fibre e miscelata con sostanze minerali per ottenere una protezione contro il fuoco, i parassiti e i topi. L’inquinamento prodotto durante la produzione è estremamente ridotto.In alcune parti del mondo (Canada/Scandinavia) i materiali isolanti a base di cellulosa sono in uso da oltre 70 anni. Le proprietà termoisolanti di questo materiale sono eccellenti quando viene insufflato  sottopressione. Il lambda eè pari a 0,04 W/mK. Le fibre cellulosiche favoriscono la diffusione del vapore, assorbono bene il suono e compensano l’umidità. In caso di lavorazione a secco, si consiglia la mascherina di protezione dalle polveri. Classe di infiammabilità 1 (difficilmente infiammabile) 2 (infiammabilità normale). Con l’utilizzo di carta straccia mediante il riciclaggio, è ecologico ed inoltre il dispendio di energia e l’inquinamento ambientale sono contenuti. Il materiale può a sua volta venire riciclato ed usato per altre costruzioni. Se lavorato correttamente, il materiale isolante a base di cellulosa è ecologico e particolarmente adatto da un punto di vista termotecnico. Esiste la versione PURA CELLULOSA DI LEGNO, dove le fibre di legno (pari all’85%) sostituiscono la carta di giornale, vengono additivate da idrossido d’alluminio, da calce idrata e verderame.

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POLISTIROLO ESPANSO EPS

 

I componenti base del polistirolo espanso, benzolo ed etilene, vengono ricavati da petrolio e metano e da questi viene prodotto in diversi stadi lo stirene. Con l’aggiunta di pentano e di altre sostanze lo stirene viene trasformato in polistirolo mediante polimerizzazione. Durante questo processo vengono emessi idrocarburi e il pentano contribuisce alla formazione dell’ozono. I pannelli a minore conduttività termica (e pertanto con migliore azione isolante) vengono addizionati di polvere di alluminio o grafite. Il polistirolo espanso presenta delle proprietà termoisolanti molto buone (lambda = 0,035/0,040 W/mK). La  resistenza alla diffusione del vapore acqueo è abbastanza alta. E’ resistenze ai morsi degli animali, e non è putrescibile. Classe di infiammabilità 1, difficilmente infiammabile, tuttavia in caso di incendio si sprigiona un forte fumo denso. La produzione di materiale a base di polistirolo è relativamente inquinante rispetto a quella dei materiali isolanti “naturali”. Va però anche evidenziato che il bilancio energetico di un isolamento termico realizzato con polistirolo espanso risulta positivo già dopo 7-20 mesi, dato che dopo questo periodo si risparmia energia. Dopo il montaggio il materiale non comporta alcun rischio per la salute umana. E’ economico, collaudato come materiale isolante di massa.

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POLISTIROLO ESTRUSO XPS

 

I pannelli vengono, come per la produzione di polistirolo espanso, dal  petrolio. In questo caso, si usa la CO2 per propellente. Presenta le stesse caratteristiche del EPS. Sotto l’aspetto ecologico, ci sono problemi per installazioni vecchie contenenti propellenti a base di CFC.

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PANNELLI DI PAGLIA PRESSATA

 

I pannelli DI PAGLIA PRESSATA sono ecologici, permeabili al vapore e sono il risultato di un processo di estrusione ad alta temperatura e pressione, senza l’apporto di collanti chimici. Il nocciolo DELLA PAGLIA, DOPO LA TREBBIATURA, VIENE avvolto in un involucro di cartone riciclato. Il processo di produzione ha una emissione di CO2 bassa, per cui i pannelli rappresentano un materiale da costruzione con un bilancio CO2 negativo. I pannelli sono riciclabili al 100%, sono resistenti al fuoco, attenuano bene il suono, sono robusti e meccanicamente stabili, accumulano bene il calore e sono isolanti termici molto validi. Il pannello rappresenta un materiale ecologico per eccellenza, ed è quindi un materiale ideale per realizzare ampliamenti ed una vasta gamma di costruzioni con un impatto ambientale molto basso.

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KENAF

 

Il kenaf è una fibra vegetale simile alla canapa (Hibiscus cannabinus) da cui viene estratta la fibra appartiene alla famiglia delle malvacee ed è una coltivazione completamente rinnovabile con raccolti annuali. Considerando l’ecobilancio complessivo del materiale, molte sono le qualità del Kenaf: la pianta assorbe più anidride carbonica di qualsiasi altra specie coltivabile; depura il suolo da elementi tossici e apporta notevoli quantità di ossigeno al terreno; tollera bene la siccità; la sua coltivazione non richiede l’uso di erbicidi e pesticidi; gli scarti del processo di estrazione della fibra sono riutilizzati come foraggio e combustibili ecologici. Il ciclo di lavorazione che va dalla pianta al prodotto finito ha un modesto consumo energetico. Per ottenere  le fibre di kenaf, precedentemente miscelate con una fibra reticolante, sono compattate con procedimento meccanico e coesionate con il calore, senza l’impiego di alcun tipo di additivo chimico. Le qualità intrinseche della fibra di kenaf rendono i materiali inattaccabili da insetti e roditori e conferiscono una eccellente resistenza alle muffe e alla putrefazione. Le caratteristiche strutturali del kenaf conferiscono un ottimo potere coibente dal punto di vista termico e acustico, notevole resistenza alle sollecitazioni fisiche e termiche e buona elasticità

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FIBRE TESSILI RICICLATE

 

Le fibre provenienti dagli scarti delle lavorazioni delle industrie del tessile e dal riciclo di prodotti tessili giunti al termine del loro ciclo di impiego. Anche il processo produttivo è altamente sostenibile poiché le materie prime, dopo essere state sterilizzate a 180°, vengono lavorate senza l’utilizzo di acqua prodotti chimici o collanti. A fine vita il prodotto è riciclabile al 100%. Le prestazioni termiche ed acustiche non mutano nel tempo, garantendo il benessere termoigrometrico degli ambienti.

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PANNELLI IN SILICATO DI CALCIO

 

I pannelli di silicato di calcio vengono prodotti con sabbia quarzosa e calce e poi armati con cellulosa per renderli stabili. La presenza di una minima parte di cellulosa conferisce al pannello non solo una stabilità degli spigoli ma anche una buona flessibilità. Il materiale è leggero, presenta una certa stabilità di forma e può essere montato in maniera auto portante. Le materie prime di natura minerale sono disponibili in quantità praticamente inesauribile. Per la produzione di questo materiale isolante non vengono impiegati propellenti, additivi organici fibre minerali. L’inquinamento ambientale provocato dalla relativa produzione riguarda soprattutto il consumo di energia necessario per il processo in autoclave. Una gran parte dell’acqua necessaria per il processo produttivo viene condotta in un circuito chiuso. Il prodotto può essere riciclato solo parzialmente. Il Silicato di calcio è considerato una maceria edile e pertanto è possibile conferire in discarica i resti e gli scarti. I pannelli a base di silicato di calcio non sono infiammabili, corrispondono ad una classe di infiammabilità pari a 1.

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LANA DI PECORA

 

La lana tosata dall’animale vivente circa 2,5/5 kg di lana all’anno, viene lavata con sapore e soda per rimuovere le impurita’ il grasso stesso della lana in eccesso, viene poi trattata con sostanza di protezione contro le tarme e contro il fuoco. Vengono prodotte sotto forma di pannelli isolanti, feltri, lavorati con un procedimento chiamato aghettatura. Il materiale può assorbire umidita’fino ad un terzo del proprio peso, senza perdere l’azione isolante. I valori si attestano tra i 0,040 e 0,045 w/mK. Il dispendio di energia perla produzione dei materiali isolanti a base di lana di pecora è in proporzione piuttosto basso. Le condizioni di produzione possono essere giudicate positive,mentre l’uso di pesticidi può creare qualche problema nel caso dei grandi allevamenti.

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PANNELLI ISOLAMENTO SOTTOVUOTO

 

L’isolamento sottovuoto è costituito da pannelli isolanti evacuati composti da acido silicio microporoso rivestito con una pellicola di plastica metallizzata che consente di mantenere il sottovuoto. La conduttività termica di questi pannelli (=0,0042 W/mK) è circa un decimo di quella dei materiali isolanti convenzionali (=0,04 W/mK). Questo significa che un pannello sottovuoto di uno spessore di 2 cm produce la stessa azione isolante di un pannello in polistirolo di 20 cm di spessore. Il prodotto va lavorato con particolare cura per non distruggere la pellicola protettiva ed evitare che venga meno il sottovuoto, dato che altrimenti aumenta la conduttività termica. Anche in questo caso, comunque, i produttori garantiscono una conduttività termica massima di 0,02 W/mK. Dato che i pannelli isolanti non possono essere tagliati in loco vengono prodotti in qualsiasi formato richiesto. La produzione di pannelli isolanti sottovuoto ammette delle tolleranze dimensionali minime (+/– 1 mm) al fine di evitare le fughe nelle giunzioni di pannelli. La pressione del gas all’interno del pannello può a lungo andare aumentare provocando un aumento della conduttività termica. A questo proposito dei test hanno rivelato che in caso di utilizzo di fogli di alluminio accoppiati o di buone pellicole ad alta barriera vaporizzate con alluminio si può prevedere un aumento della pressione di 1-2 mbar/a, vale a dire un aumento della conduttività termica dal valore iniziale di =0,004 ad un valore di =0,007 W/mK dopo 50 anni.

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LANA DI VETRO E LANA DI ROCCIA

 

I materiali isolanti composti da lane di vetro e di roccia, sono prodotti molto simili e vengono definiti anche con il termine di materiali isolanti a base di fibre minerali. La composizione della lana di vetro è: sabbia quarzosa/vetro vecchio, soda, dolomite, clacare, feldspato. La lana di roccia: diabase, basalto e dolomite.La roccia viene fusa ad una temperatura di circa 1.400°C e quindi filata in fibre minerali artificiali. Per ottenere una certa stabilità vengono miscelate con bakelite (resina fenolo/formaldeide) che solidifica a contatto con aria calda. Per coaudiuvare la fusione viene impiegato del solfato di sodio. Le lane minerali, presentano proprietà termoisolanti molto buone (lambda = 0,035/0,040 W/mK), una buona resistenza all’invecchiamento e una stabilità esauriente se protette contro l’umidità. Le lane di vetro e di roccia sono permeabili al vapore, resistenti ai parassiti e non putrescibili. Classe di infiammabilità 1, non infiammabile. Le materie prime minerali, sono disponibili in quantità praticamente inesauribile. L’inquinamento ambientale provocato dalla produzione riguarda soprattutto l’energia necessaria per la fusione delle sostanze minerali di partenza. Se le fibre vengono toccate, si può avvertire una sensazione di irritazione della pelle. Nel caso di grande quantità di  polvere, si possono inoltre avvertire dei disturbi alle vie respiratorie. I materiali isolanti a base di fibre minerali presentano un’alta versatilità d’uso se resi stagni al vento e all’umidità, misura che serve anche per arginare il rilascio di fibre fini.

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FIBRA DI COCCO

 

Le fibre di cocco che formano lo sceletro del pericarpo esterno del cocco vengono utilizzate per la formazione di pannelli. Le fibre vengono impregnate nel bagno di fango e successivamente purificate e seccate. E’ resistente all’umidità e al marciume, non viene attratto da parassiti ed è inodore. I valori si attestano su 0,042 W/mK.

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FIBRA DI MAIS

 

Il prodotto si ricava dai chicchi di mais, assolutamente non tossici e biodegradabili al 100%. E’ ottenuto dall’estrusione e la successiva filatura dell’acido lattico che si ottiene dalla fermentazione delle pannocchie di mais. Per la produzione di pannelli viene utilizzata una miscela composta da fibre normali a cui vengono aggiunte delle fibre bicomponente (fibre di acido polilattico modificate). In caso di incendio è autoestinguente con basse emissioni di fumo. La conducibilità termica si attesta su 0,040W/mK.

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ISOLAMENTO DI RIFLESSO

 

E’ un sistema composto da più strati riflettenti abbinati a materiali isolanti, con intercapedini d’aria. I materiali riflettenti agiscono sulla riduzione dell’energia trasmessa per irraggiamento, sui meccanismi di trasmissione del calore attraverso la conduzione e convezione.. Hanno la capacità di riflettere l’energia radiante verso se stessi. Hanno uno spessore minimo con vantaggio di ingombro ridotto nelle strutture e sono rivestiti da più fogli d’alluminio con un valore di emissione pari a 0,03/0,05 contro i normali materiali da costruzione che presentano valori attorno allo 0,90. Si utilizzano soprattutto tra le intercapedini di muratura in laterizio per limitare il flusso di calore fra due ambienti a diversa temperatura.

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FIBRA DI LEGNO MINERALIZZATA

 

Sono pannelli composti da fibre di abete rosso e leganti minerali quali cemento Portland (colore grigio o bianco) e polvere di marmo residuo dalla lavorazione del marmo. Ci sono poi le soluzioni dove il cemento viene sostituito dalla magnesite; si utilizza l’ossido di magnesio, ottenuto per calcinazione in forno della magnesite minerale ad alto contenuto di carbonato di magnesio. L’ossido si combina con il solfato di magnesio costituendo un prodotto cristallino di elevate proprietà leganti che protegge le fibre. Le fibre così impregnate, vengono sottoposte ad elevata temperatura, si forma la mineralizzazione delle fibre del legno, molto simile alla fossilizzazione naturale, conferendo inalterabilità per tempi lunghissimi. L’agglomerato, unito sotto pressione crea un pannello compatto, robusto, un buon grado di protezione al fuoco, e resistente all’acqua. La conduttività termica si attesta tra i 0,065/0,090 W/mK.

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PERLITE

 

La perlite è una roccia vulcanica  appartenente alla famiglia di rioliti e daciti. Quando piene portata ad elevate temperature, ha una capacità di espandere il proprio volume fino a 20 volte rispetto all’origine, grazie all’acqua rimasta nelle porosità chiuse della roccia a causa del repentino raffreddamento durante la fuoriuscita del magma. Sottoposta a temperature tra gli 850 e i 1000° la roccia si espande creando internamente delle cavità che conferiscono alla perlite espansa l’eccezionale leggerezza,  la proprietà fisica di termo-isolamento e impermeabilità all’acqua. La perlite espansa non è aggredibile da microrganismi per la sua sterilità e inorganicità e non sviluppa inquinanti microbiologici. La conduttività termica si attesta tra i 0,042 e 0,050 W/mK. Disponibili anche pannelli di perlite espansa idrofuga assemblata a fibre di vetro, leganti asfaltici, e fibre di cellulosa.